domenica 18 dicembre 2016

È più pesante l'elefante o la farfalla? // Grassofobia

La grassofobia non esiste? Mh, magari!

Non è il primo post che faccio sulla grassofobia quindi prima di iniziare, vi rimando a questo mio precedente post su questo argomento, con l'utilissima testimonianza di una persona seria come Kelli Jean Drinkwater anche per farvi capire di cosa vi parlerò qui: grazie se ne terrete conto, vi informo che in base alle vostre preferenze, c'è sia il video sottotitolato in italiano, oltre il testo sempre in italiano che vi ho riportato. 
Essenzialmente vi sintetizzo, la "grassofobia" è la "paura del grasso", paura che ha come conseguenza la discriminazione e derisione delle persone grasse.

Posso iniziare il mio discorso, avvalorando la tesi, con queste varie suddivisioni riguardo l'assenza o la presenza del grasso così:

Ma fate sul serio? 

Comunque, l'idea di scrivere quest'ulteriore post, oltre che permettermi di dire la mia opinione, il motivo scatenante è stato vedere alcuni youtuber, di cui non farò il nome perché non credo sia giusto, che "non credono" alla "grassofobia", comportamento che mi sta incominciando a far incazzare. Chiunque non crede all'esistenza della "grassofobia" mi fa incazza e no perché non rispetto la loro opinione ma perché sono loro stessi a non rispettare l'empatia altrui: non vuoi batterti contro? Va bene, ma negare che ci sia è un oltraggio. Chi ha il coraggio di parlare in questi termini, come questi youtuber, è perché è longilineo quindi la società non ha mai portato loro, e probabilmente mai li porterà, per loro fortuna, al non accettarsi quindi chiunque vuole esprimersi in merito, a questo argomento come agli altri della stessa entità, che lo faccia chi sa come ci si sente o chi ha abbastanza empatia e gli altri, che si facessero un giro


La prima critica mossa a chi vuole debellare la "grassofobia" è che è un modo velato per promuovere l'obesità. Nulla di più falso, se non sapete ascoltare son problemi vostri. 
Penso che se il peso e la condizione fisica di una persona è "salutare" lo decidono i medici, di caso in caso, il resto è solo velato e spudorato fat-shaming, e non lo deve decidere qualcuno che dalla mattina alla sera pensa solo a montare video. 
Perché andare contro la "grassofobia" non vuol dire affermare che "l'obesità è salutare" ma che qualsiasi tipo di persona "grassa" non deve per giustizia essere derisa in ogni dove, perché credetemi che succede e chi non vede e non capisce tutte le battute di bodyshaming, è semplicemente superficiale.
Come vi dicevo sempre in un post precedente sul bodyshaming, nessuno si preoccupa di dire che anche con 20 kg in meno rispetto al proprio peso forma si muore, e i casi di morte sono parecchi parecchi di più rispetto a quelli con 20 kg in più. Nel primo caso, nel caso dell'anoressia la morte purtroppo arriva più velocemente rispetto ai casi di obesità, i cui problemi non si ripercuotono sul morire ma su altri fattori, che alla lunga potrebbero portare alla morte. E nessuno parla perché, se ci togliessimo tutti i prosciutti dagli occhi e dalla falsa morale buonista, con 20 kg in meno si è più appetibili visivamente rispetto al contrario, o alcuni casi di bulimia non esisterebbero completamente. 
Non andare contro la "grassofobia" è come pestare mille volte con i piedi, oltre chi soffre di obesità, anche chi soffre di anoressia e bulimia insomma. 
Sradicare la "grassofobia" vuole meglio dire che le persone grasse, grasse di ogni tipo, devono sentirsi fiere di dire "non sono curvy ma di più" senza imbarazzarsi nel non "poter rientrare" nella concezione di "curvy" e NO perché sì e o no in salute, ripeto NON SIETE DELLE "ANALISI CLINICHE VIVENTI" che misurano a occhio la salute delle persone, ma perché TUTTI, grassi e magri, devono sentirsi soddisfatti del proprio corpo senza che gi altri dicano loro come si devono comportare

Oltre i casi in cui l'obesità è causata da altri fattori clinici, SÌ SUCCEDE ANCHE QUESTO: SE NON LO SAPEVATE, BUONGIORNO NEL MONDO, i casi in cui da un punto di vista motivazionale le persone non riescono a perdere peso oppure iniziano e poi si bloccano, il fatto che diciate loro "vabbé, basterebbe una dieta", "mai provato una dieta?", "ti consiglio questa dieta" è completamente inutile perché quella persona tutti i giorni guarda il proprio corpo e conosce molto meglio di voi la propria condizione, ovvero il lavoro della motivazione, quella vera, è quello degli psicologi, e ancora una volta NON FATE I TUTTOLOGI perché Socrate è attualissimo: sappiate di non sapere.
Ci sono i casi che stimo in cui vi mandano beatamente a quel paese e i casi in cui invece, non fate che peggiorare la situazione: beh, dal profondo del cuore, a difesa di quest'ultima categoria, un bel "vaffanculo" ve lo mando io, dal cuore proprio come Barbara D'Urso

Al contrario di quanto l'industria della bellezza chirurgica voglia farvi credere, il corpo umano no, non è paragonabile al nuovo smartphone ultramoderno presente sul mercato, anzi è proprio la cosa che oggi, con i tempi che corrono, ci tiene il più legati alla natura. Non è una macchina perfetta che possiamo regolare e aggiustare con la perfezione del nostro piacimento, non sarebbe nemmeno giusto, ma è ciò che nella diversità ci rende unici, ciò che SOLO NOI siamo, ognuno a suo modo, con mille imperfezioni che ci rendono diversi dagli altri, e questo punto mi piacerebbe spiegarvelo in un altro post sul body positive.
Per il momento, siccome io non fondo i miei post su dicerie da quattro soldi, volevo parlarli di ciò che provoca il grasso che tanto discriminate, ovvero l'adipocita, comunemente detto "cellula adiposa", che cito testualmente "sintetizza, accumula e cede lipidi". 
Più esattamente, volevo informarvi del fatto che in parole povere l'adipocita "costruisce il grasso"  come riserva di energia, regolandosi in ampiezza e in numero di unità che ci sono all'interno del nostro corpo. Una persona grassa non è grassa solo perché l'adipocita ha una grande ampiezza, ampiezza che si riduce con la dieta ma che la persona resta grassa nel momento in cui, sin dall'infanzia in cui questi adipociti crescono di numero di unità, e accumulandosi non possono essere eliminati (se non con interventi chirurgici). Dunque, una persona che ha un numero relativamente limitato di cellule adipose ma con una grande ampiezza di esse causata dalla sua dieta ipercalorica (perché dieta non vuol dire dimagrimento ma stile d'alimentazione equilibrato per il proprio fabbisogno energetico) può più facilmente smaltire i lipidi, al contrario di chi seppur con adipociti da ampiezza minore, ha un relativamente alto numero di cellule adipose
Benvenuti nel mondo parte 2.
Inoltre, c'è anche un'altra cosa che è chiamata "conformazione fisica" che dipende dalla propria statura e struttura ossea e quella no, non può essere modificata e che insieme al metabolismo, stabilisce la condizione del proprio peso. 
Il peso, più esattamente la massa corporea, non dipende del tutto dalla persona, mettetevelo in testa o farete solo la figura dei cialtroni. Benvenuti nel mondo parte 3.

Le donne, per cause naturali, sono più adattate a portare il grasso corporeo, come ad esempio i fianchi più larghi a causa del parto. Si ripropone dunque la grassofobia come un insulto dalle donne alle donne, è uno schema che si ripete e che non cesserà mai, finché il femminismo non sarà utilizzato nella più ampia fascia del termine. 
Ma nonostante questo, la società impone alle donne lo stato di magrezza come ideale di bellezza, al contrario dei maschi che nonostante per loro sia più facile dimagrire, l'imponenza e la robustezza sono sinonimo di virilità. Anche se questo, non toglie le discriminazioni eh, non voglio dire che gli uomini sono esenti da questo discorso della grassofobia. Un sacco di volte ho sentito lamentarsi le ragazze del fatto che i ragazzi scelgono solo quelle magre, ma quando poi si parla dei loro "ideali di bellezza", tutte scelgono i "tartarugati". Eh, no. Ma la coerenza? 
Motivo per cui da qui è stata mossa la critica rivolta alla parte della sessualità, ovvero che le ragazze parlano di "grassofobia" perché è un modo di lamentarsi nel non avere le giuste attenzioni che vogliono e desiderano. Ma al solito, siamo fuori strada, tutto ciò non c'entra perché i "gusti sessuali" sono personali e sarebbe come dire che a chi piacciono le bionde, vuol dire che discrimina le more. Fin quando il discorso si chiude qua ovviamente, perché se per esprimere quel concetto si dice "le more fanno schifo" già non ci siamo più. 
Siete troppo sessuocentrici! La "grassofobia" non c'entra nulla con la sessualità! Come ogni discriminazione si parla soltanto del deridere qualcuno, in questo caso le persone grasse. 
Comunque, è più facile (non scontato) che un ragazzo robusto venga meno (no per nulla) deriso rispetto ad una ragazza robusta, come se appunto socialmente parlando, l'uomo dovesse essere l'elefante e la donna una bellissima farfalla
E questo è uno dei motivi per cui ho intitolato questo post così.
L'altro motivo è più un fatto simpatico personale che voglio raccontarvi perché ho solo da riderci su. 
Quando ero piccola, andavo a danza, facevo sia danza classica che danza moderna. La mia prima maestra di danza l'adoravo tantissimo perché era dolcissima e simpatica quindi per un po' di anni non ci sono stati problemi. Quando ero piccola, dato che facevo un'alimentazione corretta grazie alla bravissima pediatra, non ero né magrissima o longilinea e nemmeno paffuta o pienotta, avevo una costituzione fisica normale. Poi con gli anni, a causa del bullismo e di altri problemi vari, la situazione è un po' cambiata, ho avuto vari cambiamenti di peso, su giù su giù, come le montagne russe; oggi comunque ho un bellissimo rapporto col mio corpo. Lascio "giudicare" agli altri, faccio decidere loro se definirmi magra o grassa, PER ME, è semplicemente il mio corpo e non vorrei conoscere altre realtà se non al di fuori di esso, consapevole che seppur cadendo nel benaltrismo, ci sono problemi di salute molto più gravi che controllare la bilancia ogni mattina. Non mi privo mai nel mangiare ma allo stesso tempo quando so che non devo esagerare, non esagero. Il giusto.
Comunque, mi piaceva tantissimo la danza classica: no che avessi dei miti nel settore etc., ma semplicemente, anche se parlando posso sembrare egocentrica, pensavo a come mi sentivo io quando facevo danza classica, e no a guardare gli altri se erano più bravi o meno bravi di me. Mi odierete, per questo egocentrismo, lo so. Non mi piaceva quindi la danza classica, per la danza classica ma perché i "movimenti rigidi" mi erano più congeniali e mi mettevano molto più a mio agio rispetto ai "movimenti morbidi" della danza moderna. (Perdonate l'utilizzo dei termini "movimenti" ma non saprei come definirli dato che non sono per nulla esperta in materia).
Quando quella maestra di danza se ne andò all'estero perché era bravissima, ne venne un'altra molto più severa che infatti ci divise in gruppi, fra quelle più longilinee e aggraziate e quelle che erano "meno brave" e "meno longilinee"; son risaputi gli standard che devono avere le ballerine classiche.
A danza io andavo insieme ad una mia amica, e siccome lei faceva danza da più tempo di me ed era anche più longilinea di me, fummo inevitabilmente divise.
Ho sempre associato questo episodio ad un altro, a quello quando nello stesso periodo ascoltai una canzone di Michele Zarrillo "L'elefante e la farfalla" (quella che vi ho messo sopra) che non c'entra nulla con le condizioni di peso, lo riconosco ora AHAHAH ma che siccome ero piccola a quei tempi non capivo cosa fossero i rapporti amorosi, la interpretai così e quindi ad ascoltarla mi venne un'angoscia assurda perché io mi sentivo l'elefante e la mia amica era la farfalla; non ero invidiosa, ero solo triste di queste distinzioni.
I più perspicaci avranno dunque capito che nel titolo, quando vi chiedo se è più pesante l'elefante o la farfalla, non intendo se lo sono come peso corporeo.
Nulla dire che abbandonai la danza, non tanto perché mi sentivo "presa in giro" ma perché mi avevano diviso da questa persona e anche perché non me ne importava più di tanto della danza.
Poi con quella stessa amica, che veicolata da questa nuova maestra di danza, litigai perché concomitante con il periodo del bullismo, anche lei mi prendeva in giro che non ero "longilinea" tanto quanto lei. Quindi dire che la "grassofobia" non esiste, è legittimare questi comportamenti.
Ma questo post, è a difesa di chi, su argomenti come il proprio peso non riesce a riderci su per ovvi motivi che capisco perfettamente, quindi la prossima volta che non credete al disagio di una persona, statevi zitti e rimuginate su quanto la vostra empatia faccia schifo, e se proprio non ce la fate, quella è la porta.


La grassofobia colpisce anche le stesse persone grasse, poiché molti agiscono da "viva il grasso" e poi sono i primi che fanno di tutto per diventare magri: allora non credete che quando c'è il grasso sia bello!
Tutto il rispetto per chi decide per se stesso basandosi sulle proprie convinzioni, infatti da questo punto di vista esistono due categorie: chi decide di non dimagrire e non apprezza le cosiddette "vittorie di peso" degli altri perché vede il suo grasso come fierezza, un po' come "l'orgoglio dei sordi" (che non so se ne avete sentito parlare, ma sono quelle persone che nonostante sanno che ci sono dei metodi per riuscire a sentire, non rinunciano alla loro sordità perché appunto non conoscono condizioni di vita oltre le proprie) e chi fa di tutto per perdere peso e "sentirsi accettato dalla società". Beh, ripeto, rispetto per tutti e sono contenta nel momento in cui però vi sentite accettati da VOI stessi perché se utilizzate la società come metro di misura, beh resterete a lungo delusi. Questa è verità, brutta verità e nessuna bella bugia che non ho detto io, ma la vita. 

Tutto questo ovviamente non vuol dire sono d'accordo con chi dice che le modelle magre danno un "falso ideale di bellezza" poiché dire questo è un'altra volta, riconoscere che la "grassofobia" è ben presente, celata nell'invidia rosicona.
Dato che esistono anche le modelle curvy e plus-size, le modelle magre non credo diano il brutto esempio perché stanno semplicemente facendo il loro lavoro e non è colpa loro né il fatto che siano magre (è costituzione fisica!) né che vengano scelte perché è la società che permette queste scelte e le vuole così!
Ve lo faccio presente in due secondi: quante volte avete esclamato, magari davanti ad una pubblicità "bleah, come la ingrassa quel vestito, a me starebbe male quindi non lo compro!"? Siete consapevoli di essere i bersagli delle pubblicità che vengono create sulle vostre preferenze pur di farvi comprare un prodotto o di nuovo benvenuti nel mondo parte 4? Siete voi stessi che scegliete quelle modelle ma poi ve ne lamentate. 
Le modelle magre non danno un "brutto esempio" semplicemente perché come le persone di costituzione grassa, esistono le persone di costituzione magra ed è giusto che vengano rappresentate e non derise.


Infine, un'ultima critica è che la "grassofobia" non esiste perché non è una "violenza fisica" ma per lo più "psicologica" e al solito, qui mi incazzo il doppio perché non capisco e non capirò mai perché la violenza psicologica è messa in secondo piano rispetto a quella fisica. Solo per non la "vedete"? Siete davvero così concentrati sulle apparenze? Ma quanto mi fate ridere.
Oltre che per il fatto che apparentemente, la "grassofobia" è presente da meno anni rispetto ad altre discriminazioni, come quella razziale o della sessualità. Da quando l'importanza e l'intensità di una discriminazione si misura con il tempo?
Tutti valiamo quanto tutti, quindi è giusto che il nostro dolore venga considerato alla stregua di quello di qualcun'altro come quello di qualcun'altro, anche quando non ci tocca, venga considerato tanto quanto il nostro. Questa, si chiama empatia

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